Monete colorate? Ci sono sempre state!

Quella nella foto (fonte: cronacanumismatica.com) è la moneta da 5 Euro che verrà emessa il 28 febbraio e che è dedicata al 30° anniversario di Telethon. Già da un paio d’anni la zecca di Stato italiana si è allineata ad altre officine monetarie che da tempo coniano monete colorate. Se alcune innovazioni più ardite hanno fatto storcere il naso a più di un collezionista (vedi, ad esempio, la realizzazione di monete fosforescenti), l’introduzione del colore è stata accolta con una certa benevolenza ed ha attirato alla zecca un maggior numero di compratori, spinti forse più dalla voglia di possedere un oggetto curioso che da reale interesse numismatico. Ma le monete del passato erano davvero “in bianco e nero”?

Consideriamo la moneta in foto (fonte: Stack’s Bowers Galleries (& Ponterio) > January 2020 NYINC Auction). Lo scudo presente al dritto è colorato. Certamente non è possibile coglierne immediatamente le tinte ed è necessaria qualche nozione di araldica, ma i colori sono presenti. Nell’araldica, infatti, le rigature orizzontali o verticali corrispondono a colori precisi, come si può evincere dallo specchietto sottostante.

Se confrontiamo lo stemma della moneta con quello di Papa Pio IX, troviamo una perfetta corrispondenza tra colori reali e colori araldici.

Se per molti l’utilizzo attuale dei colori in zecca rappresenta una felice innovazione, ritengo personalmente che costituisca una perdita a livello culturale e che cancelli una tradizione araldica meritevole di maggiore considerazione.