Il 26 Maggio 1805 Napoleone Bonaparte viene incoronato Re d’Italia nella città di Milano. Da Primo Console della Repubblica Francese (come viene definito sulle monete d’Oltralpe coniate prima del 1804) e da Fondatore e Presidente della Prima Repubblica Italiana (secondo la leggenda delle monete emesse in Italia tra il 1800 e il 1804), Napoleone si trasforma in Imperatore e Re.
Lo stemma del neonato Regno d’Italia, rappresentato al rovescio, è una sintesi dell’opera di unificazione compiuta dal giovane imperatore e merita di essere esaminato con cura.
Lo scudo al centro dello stemma è interzato in palo, diviso cioè in tre parti di medesima larghezza.
- Primo palo (cioè la colonna sinistra): in alto il gonfalone papale (espressione con cui si indica l’ombrellone che simboleggia l’autorità del papa sulla Chiesa cattolica) con le chiavi di San Pietro, a rappresentare le ex Romagne e Marche pontificie; in basso l’aquila d’argento su campo azzurro, stemma della Casa d’Este che regnava sull’ex Ducato di Modena e Reggio.
- Secondo palo (colonna centrale): il “Biscione”, simbolo della famiglia Visconti e dell’ex Ducato di Milano. Numerose sono le interpretazioni date all’ingollato, l’uomo, o il fanciullo, tra le fauci del serpente.
- Terzo palo (colonna destra): in alto, Leone di San Marco con berretto frigio a simboleggiare l’ex Repubblica di Venezia (si parla, in araldica, di “brisura”, cioè di alterazione di uno stemma, in riferimento all’aggiunta del berretto rivoluzionario); in basso, croce bianca in campo rosso con lambello (per il Piemonte) con torre d’argento (per Rovigo e Feltre).
- Scudo: al centro dello scudo maggiore è presente uno scudo più piccolo d’oro con una corona di ferro a sei punte (la Corona ferrea), all’interno di un bordo rosso con otto anelli argentati (per la Lombardia).