Un mondo in una piccola moneta

È una giornata piovosa e non ho appuntamenti o impegni. In questi momenti la mente si affolla di bizzarri quesiti. Da appassionato di monete, mi chiedo quanti spunti di riflessione e conoscenza possono scaturire dall’analisi di una comune monetina. Prendo allora tra le mani l’esemplare in foto.

La monetazione vaticana è molto particolare, dal momento che ogni anno viene assegnato un tema comune (una sorta di filo conduttore) alle monete coniate per la circolazione, le quali, unitamente a una o due esemplari in argento, vanno a formare la cosiddetta “serie divisionale”.

Il tema scelto per la divisionale del XX anno di pontificato di Giovanni Paolo II, corrispondente al biennio 1997-1998, è stato “Dalla giustizia di ciascuno nasce la pace per tutti”.

Ma prima di passare all’analisi della raffigurazione sul rovescio, osserviamo il dritto, in cui il pontefice, futuro San Giovanni Paolo II, impugna con forza il pastorale che l’ha accompagnato e caratterizzato lungo tutto il suo pontificato. Quel pastorale, chiamato anche ferula, è opera di uno scultore italiano, Lello Scorzelli, che nel 1963 lo ha realizzato per Paolo VI. Di quell’opera Scorzelli (nato a Napoli nel 1921 e morto a Roma nel 1997) dirà: «Sono passati trent’anni e da allora questa mia scultura ha girato tutto il mondo: uomini di ogni razza l’hanno vista e venerata nelle mani di Paolo VI prima, di Giovanni Paolo I e di Giovanni Paolo II poi, opera divenuta simbolo della Chiesa universale di Cristo. Guardandola tra la folla dei fedeli che si assiepa intorno al Papa, mi prende una grande emozione e ripenso ai giorni in cui la ideavo e al destino che questa mia creatura doveva avere e ringrazio Dio di avermi concesso tanta gioia». Ed ecco quindi lo spunto culturale numero uno: la biografia di Lello Scorzelli.

Descrizione tratta da Di Virgilio S. (2005) Monete e medaglie annuali di Giovanni Paolo II, Pendragon, n. 216

Il rovescio è opera di una coppia di artisti. Il primo, Paolo Borghi, è un noto scultore ed è il creatore della raffigurazione (spunto culturale numero due: la biografia di Paolo Borghi), il secondo, Luciana De Simoni, è l’incisore della zecca di Roma che ha realizzato il conio (terzo spunto culturale: la biografia di Luciana De Simoni). L’allegoria rappresentata ha la seguente descrizione “Il pesante fardello del debito estero” e mostra la personificazione del Nord, nella parte alta, che porge la mano, in segno di aiuto, al Sud, posto in basso. Il Nord è caratterizzato dalla presenza di alti edifici e di una natura rigogliosa, mentre il Sud appare come una landa desertica e priva di risorse. La proposta della cancellazione del debito che i paesi in via di sviluppo hanno nei confronti dei paesi industrializzati ha avuto grande risonanza a partire dagli anni ’90 del secolo scorso (spunto culturale numero quattro: la cancellazione del debito) e Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo del 2000, si espresse a favore di tale proposta. La cancellazione del debito nell’anno giubilare trova risonanza anche nel Levitico (25, 35-43): “Se il tuo fratello cade in miseria ed è inadempiente verso di te, sostienilo, come un forestiero e un inquilino, perché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fa vivere il tuo fratello presso di te. Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne profitto. Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d’Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all’anno del giubileo; allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d’Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli schiavi. Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il tuo Dio“.