Il Libano erede dell’antica Fenicia

Ad eccezione di chi si occupa di storia contemporanea, dubito che vi sia qualcuno, tra i miei sparuti lettori, che abbia mai sentito parlare dello Stato del Grande Libano (in francese: État du Grand Liban). Purtroppo i programmi ministeriali di storia che hanno accompagnato la mia vita di studente liceale hanno totalmente ignorato gli avvenimenti nelle colonie delle potenze europee tra la fine della prima guerra mondiale e la fine della seconda. Solo grazie alla mia passione per la numismatica e allo studio delle monete che circolavano in quei territori, ho scoperto che gli avvenimenti e i conflitti in Europa hanno avuto nelle colonie conseguenze a volte inattese.

Il territorio dell’attuale Libano faceva parte della Siria “mandataria”, cioè amministrata dalla Francia su mandato della Società delle Nazioni a seguito della sconfitta subita dall’Impero Ottomano nella prima guerra mondiale e al suo conseguente smembramento. Il 1° settembre 1920 il Generale transalpino Henri Joseph Eugène Gouraud, che rappresentava l’autorità francese, proclamò la nascita dello Stato del Grande Libano tracciando una frontiera che lo separava dalla Siria, alimentando le speranze indipendentiste della Chiesa maronita libanese e scontentando lo Stato ba’thista siriano. Due anni più tardi, però, anche il patriarcato maronita subì la delusione da parte della Società delle Nazioni che, nel luglio 1922, confermò il mandato francese sul Libano negando l’indipendenza. Allo Stato del Grande Libano, nome in uso fino al 1943, venne assegnata una bandiera con i colori di quella francese, ma con l’albero di cedro al centro.

Il cedro, che occupa la parte centrale del dritto della moneta presentata in questo post, è sempre stato molto importante per il territorio dell’attuale Libano. Non solo per la fabbricazione delle antiche navi dei primi abitatori del Paese, i Fenici, ma anche per la produzione del “Miele di Cedro“, da cui le due api rappresentate a fianco della pianta.

Al rovescio, a sinistra della raffigurazione molto riuscita di una nave da guerra fenicia, sono presenti i due “privy marks”, simboli della zecca parigina (cornucopia) e dell’incisore capo (torcia). Questi simboli, che sono piuttosto comuni sulle monete di alcuni paesi, come Francia e Paesi Bassi, possono risultare misteriosi agli occhi di collezionisti poco esperti, come il sottoscritto nei primi anni della propria “vita collezionistica”. Inserisco perciò una immagine, tratta dal sito numista.com, che assegna a ciascun simbolo dell’incisore capo di Parigi il suo significato.