Lo studio degli stemmi raffigurati sulle monete è davvero appassionante. Mi è capitata fra le mani questa bella moneta del dominion britannico del Sudafrica da 2 scellini che mostra al rovescio un complesso stemma su carteggio, opera dell’incisore britannico George Kruger Gray, come indicato dalle iniziali “K G” poste alla base del disegno.
Nei quarti dello stemma di Stato sono simboleggiate le quattro Colonie britanniche che il 31 maggio 1910 si sono fuse a formare l’Unione Sudafricana: la Colonia del Capo (la donna con l’ancora), la Colonia del Natal (gli animali selvatici), la Colonia del Fiume Orange (l’albero di arancio) e la Colonia del Transvaal (il carro).
La donna con l’ancora, personificazione della Speranza, costituisce il cimiero dello stemma del Capo di Buona Speranza, adottato il 12 maggio 1875, ma concesso formalmente dalla regina Vittoria il 29 maggio 1876.
Lo stemma del Natal venne adottato nel 1907 con la seguente descrizione: “Azzurro, davanti alle montagne e in pianura due gnu neri in piena corsa a caso verso sinistra”.
L’albero d’arancio era raffigurato sullo scudo dello stemma dello Stato Libero di Orange, la repubblica legata ai Paesi Bassi. Nel 1902 la repubblica divenne una colonia britannica e lo stemma fu cambiato fino al 1925. Nel 1937, dopo un periodo di dodici anni senza stemma ufficiale, l’amministrazione provinciale riadottò la vecchia raffigurazione repubblicana con l’albero di arancio sullo scudo.
Lo stemma del Transvaal è stato il simbolo araldico ufficiale della Repubblica sudafricana dal 1866 al 1877 e nuovamente dal 1881 al 1902, e successivamente il simbolo della provincia del Transvaal dal 1954 al 1994 in forma semplificata. La Repubblica sudafricana fu fondata nel 1857. Il 18 febbraio 1858, il Volksraad (assemblea legislativa) deliberò che il nuovo stato dovesse avere il seguente stemma: “Su un campo d’argento saranno posti un carro e un’ancora d’oro, mentre un’aquila poggerà sulle zampe. Sul lato destro dello stemma un uomo in costume nazionale con pistola e accessori. Sul lato sinistro un leone”.